giovedì 1 marzo 2012

Hazard

Tra tutti e cinque i sensi, l'olfatto è senza dubbio quello più affidabile.
Mi è bastato percepire quel profumo di sandalo per sapere da dove provenisse quella scatola. Non la vista, non il tatto, mi hanno concesso di comprendere cosa fosse... ma l'olfatto.

Un gioco... l'ennesimo. Con molta probabilità non l'ultimo... ma uno dei più complessi, per me almeno. Il mio campo è il gioco d'azzardo, una sfida il cui esito è, in minima parte almeno, affidato alla fortuna. Così come gli scacchi non fanno per me, anche i giochi di logica mi mettono in difficoltà, e non perchè io non sia in grado di raggiungere la soluzione con il ragionamento, ma perchè perdo il gusto del gioco prima di aver raggiunto l'obiettivo. Dopotutto è quello lo scopo del gioco... il divertimento, trarre l'emozione che ti spinge ad arrivare alla fine. 

Mi son trovato a guardare quella scatola, e mi son chiesto se arriverò alla soluzione. Se non perderà prima il gusto del gioco. E immagino che la risposta dipenda dalla domanda che sta a monte... ne vale la pena?

Perchè gioco? Dove voglio arrivare? Cosa desidero? E' come una reazione a catena... posta la prima domanda le altre seguono a raffica, per questo tendo a non pormi mai certe domande. E forse se non fosse per Lydia, avrei continuato a non chiedermi certe cose. 
"Quello che non potrò mai avere"... Non ci ho pensato, ho semplicemente risposto... e per giorni non ho fatto che rifletterci.

Ma ad oggi la domanda che mi pongo è un'altra... Mi stupisce davvero tanto che io desideri ciò che non potrò mai avere? E stavolta la risposta è semplice e diretta: NO. Io ho sempre desiderato quello che non potevo avere, a prescindere dalle reali possibilità che avevo di ottenerlo... Son sicuro che qualche psicologo da quattro soldi mi direbbe che questa mia propensione nasce dal desiderio fanciullesco di avere una madre, laddove la morte rendeva irrimediabilmente impossibile realizzare questo desiderio.

Cazzate! Dico io...
Amo giocare... anzi, amo giocare con il fuoco e più si fa pericoloso, più il gioco mi piace. 
Un pò come fare il sarcastico con un venditore al mercato nero di Safeport... 
O avvicinarmi ad Evah tanto da sentire il calore della sua pelle per poi ritirarmi prima che quel calore finisca per bruciarmi... 
O finire a letto con Lydia... sapendo che entrambi avremmo voluto essere a letto con qualcun altro...

Giochi con il fuoco non per uno sciocco e masochistico desiderio di bruciarti... ma perchè senti il bisogno di metterti alla prova, e scoprire i tuoi limiti. Scoprire fino a che punto sei tu a padroneggiare il gioco e dove inizia il gioco ad avere il controllo su di te.

I problemi iniziano quando perdi di vista la linea di demarcazione che funge da confine...


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