lunedì 27 agosto 2012

Bilancio


Dicono che in punto di morte la vita ti passi davanti agli occhi in un istante... e che ti venga naturale chiedere perdono di tutti i peccati.
A me non è capitato nè uno nè l'altro...
Forse perchè non ho avuto il tempo di rendermi conto che stavo per morire... o forse perchè non credo che chiedere perdono per i peccati commessi possa rendere migliore la mia morte.

La vita è fatta di istanti... momenti dalla durata infinitesimale che tu disponi in un verso, piuttosto che in un altro mutando la direzione agli eventi della tua vita... e proprio perchè il tempo che la vita ti concede per riflettere e decidere, solitamente, è insignificante... riuscire a fare la scelta giusta al momento giusto non è banale.
Ma per giungere a fare la scelta giusta al momento giusto, sei costretto ad incorrere in una serie di varianti possibili, che spesso non soddisfano le aspettative.


Variante 1.: Bill Blackbourne = Persona sbagliata al momento sbagliato

Quando Bill Blackbourne mi ha assalito, sapevo che sarei morto. Sapevo che rifiutando il suo ricatto avrei siglato una dichiarazione di guerra. Ma sapevo anche che quella che ho fatto era l'unica scelta possibile... non per la mia volontà di fare l'eroe, ma per una questione di sopravvivenza, per quanto paradossale sia. Accettare quella proposta avrebbe significato confessare la mia inabilità agli affari ai miei superiori... e la debolezza di Hall Point ad avversari e concorrenti. E avrebbe significato gettare nel cestino il mio orgoglio e arrendermi alla paura, fuggendo.
Non è da me, e questo lei lo sapeva...


Variante 2.: Donna Winter = persona sbagliata al momento giusto

Mi conosceva, forse meglio di quanto io stesso credessi. Non solo perchè mi sono offerto a lei, affinchè mi conoscesse, ma per il suo spirito di osservazione. Mi ha raccolto quando ero ancora allo sbaraglio, in cerca di un lavoro... in cerca di soldi, donne e fama. In un istante lei mi ha dato tutto, mi ha innalzato nell'Olimpo di quelli che contano, per poi consegnarmi il suo scettro e defilarsi in grande stile. Ed io ammaliato, stregato... innamorato, mi sono accorto solo una volta indossata la corona, che il suo regno erano gli Inferi.
E se sei il Re degli Inferi... non puoi certo sognare una vita normale...


Variante 3.: Amelie Saint Laurent = Persona giusta al momento sbagliato

Fama... Donne... Potere... Soldi...
Essere il Re degli Inferi dopotutto non è sempre così male. Che avrai un codazzo di donne deluse, pronte a piantarti una matita nella coscia lo metti in conto. Che le minacce di morte faranno parte della tua vita, come andare in bagno o mangiare, non ti spaventa. Che gli affari è bene che vadano sempre a gonfie vele, per non incorrere nell'ira di chi ti tiene per le palle, lo sai. Ma poi ti svegli una mattina... e ti rendi conto che, dopotutto, di morire non hai gran voglia. E che l'idea di portarti a letto tutte le sere sempre la stessa donna, non ti sembra poi così male. Ti chiedi se ti sei rammollito, ma alla fine concludi che ti sei solo innamorato... di nuovo.
Ma tu sei il Re degli Inferi... ed essere innamorati non fa parte delle regole del gioco...


Variante 4.: Electra Williams = Persona giusta al momento giusto

E se qualcosa non fa parte delle regole, tu sai anche che rispettare le regole non è mai stato il tuo forte. Ma per farlo devi sapere quali carte hai in gioco. Un gioco di equilibri, dove il giusto deve bilanciare lo sbagliato, se vuoi anche una sola speranza di rimanere vivo abbastanza a lungo da cambiarle quelle regole. 


E ora che il bilancio è in pari... cambiamo le regole...

martedì 22 maggio 2012

Civilization

"Non capisco... dovrebbero ringraziarci, abbiamo portato loro la civiltà"

Sarebbe più esatto dire che abbiamo portato loro "una civiltà".
L'articolo determinativo conferisce al concetto connotati univoci che in origine non ha affatto.
La civiltà dei Core Worlds è solo una delle civiltà possibili. Ricca, opulenta, abbastanza abbiente da avere denaro sufficiente per armare un'intera flotta con bombe che basterebbero per radere al suolo mezzo 'Verse.
Questo, però, non rende la civiltà Corer migliore delle altre, la rende solo più ricca.
Ma il denaro, sebbene sia il motore che muove i mondi, sembra subire una drastica svalutazione quando diviene il mezzo utilizzato per comprare e vincolare la libertà altrui.

"...Abbiamo portato loro la civiltà..."

Il fatto che un'affermazione del genere sia ampiamente opinabile, le nega quell'assolutezza che ne consente l'adduzione a giustificazione per la guerra.
Abbiamo portato loro morte... e per quel tramite abbiamo loro imposto una civiltà. Una civiltà diversa dalla loro, presunta migliore perchè di vincitori.

"Ne deduco che lei è contrario alla politica unionista"

Deduzione sbagliata...
Io sono uno dei pochi fortunati che può permettersi il lusso di criticare la prepotenza e le imposizioni dell'Alleanza, tanto quanto di condannare il reiterato vittimismo con cui gli indipendentisti hanno creduto e credono tutt'ora di poter vincere la guerra.
Io posso permettermi di non sposare la politica unionista, e di rimanere estraneo alla superficialità con cui i Browncoat leggono il 'Verse.
Non c'è speranza di sopravvivenza laddove manchino la lungimiranza, e la capacità di cogliere le infinite sfaccettature di cui ogni situazione può tingersi. 
Non è sufficiente guardare in una unica e sola direzione. Non basta atteggiarsi a vittime per vedere riconosciuti i propri ideali come "più giusti".
Ciascuno combatte la propria guerra con i mezzi che ha disposizione, e troppo spesso gli sconfitti finiscono per arroccarsi dietro le muraglie infrante dei propri ideali disillusi.
Ma purtroppo un ideale infranto, non diventa automaticamente e di diritto un ideale "più giusto"

sabato 19 maggio 2012

Help

So con assoluta certezza che se non me lo avesse chiesto lei, sarei semplicemente rimasto a guardarli sprofondare...
So che se non ci fosse stata lei, bloccata su quel cumulo pulcioso che chiamano pianeta, non avrei esitato a comunicare le loro coordinate a Baylong non appena le ho ricevute...
Non so dire cosa sia stato esattamente a fermarmi dall'agire in tal senso... se scrupolo di coscienza, una sorta di affetto veicolato da una notte di sesso decisamente insolita, o semplicemente una più ragionevole lungimiranza per gli affari...
Ho valutato con attenzione i pro e i contro?
In effetti in una stima dei vantaggi e degli svantaggi, il bilancio risulta chiaramente pendente dal lato di Baylong.
Compiacere Baylong, consegnare loro ciò che cercano da tempo, e consegnarglielo su un piatto d'argento e privato della possibilità di fuga, mi sarebbe valso, probabilmente, un comodo alleato
Soccorrere la combriccola di una traditrice, nota per la sua attitudine all'ingratitudine, invece... è forse valso qualcosa di buono?
Denaro... denaro che non avrei faticato a guadagnare altrove, in egual misura, se non maggiore.
Il denaro è il motore che muove il mondo... insieme all'orgoglio.
E credo sia questo la chiave di lettura della mia decisione.
Non cerco la loro gratitudine. Ho smesso di credere che una donna come Lydia Evans possa provare gratitudine... o che semplicemente possa smettere di lasciarsi irretire dalla facciata ingannevole dell'apparenza.
Il confine tra giusto e sbagliato è troppo sottile per essere colto da chi si ostina a guardare solo il lato più evidente della medaglia, senza considerare le infinite sfaccettature che possono nascondersi sul rovescio della stessa.
Troppo sottile, o forse troppo labile per chi ha paura di assumersi la responsabilità delle proprie azioni, e preferisce riadattarlo alle proprie esigenze piuttosto che ammettere l'errore.
Lydia Evans ha venduto Hall Point. Ha tradito la fiducia di chi chiamava amico, nascondendosi dietro lo scudo di una presunta legalità da rispettare. La stessa Lydia Evans che pochi mesi dopo è stata sorpresa a trattare illecitamente il cadavere di un bambino.
Quella Lydia Evans ha lasciato Hall Point camminando sulle proprie gambe, e con tutte le dita ancora attaccate alla mano e una lingua ben salda in bocca, per poter continuare a sentenziare dall'alto del suo scranno di "presunta legalità"...
Eppure, ciò nonostante, è lei a non fidarsi di Hall Point...
E' lei a indignarsi perchè dopo il suo tradimento Hall Point ha iniziato a guardarla con occhi diversi, diffidenti...
E' lei ad alzare la voce se io,  Haed di Hall Point, pretendo di essere informato su chi lei, e il suo equipaggio di sanguisughe, portano sulla mia stazione per approfittare dei nostri servizi...
No... decisamente non ho accordato loro il mio aiuto aspettandomi in cambio riconoscenza...
Nè l'ho fatto perchè irretito dal profumo del denaro... 
Immagino che, se mi stesse a cuore dimostrare a qualcuno che non sono un "cattivo ragazzo", potrei dire di averlo fatto per semplice rivalsa sulle accuse che mi sono state rivolte.
Ma la verità è che non mi interessa minimamente se Lydia Evans ritiene che io sia un bastardo...
A seguito di un'attenta riflessione, quindi, posso dire con ragionevole sicurezza di aver accordato il mio aiuto solo ed esclusivamente perchè me lo ha chiesto Amelie... pur consapevole di non ottenere da questo gesto alcun tipo di reale convenienza.
...Forse aveva ragione mio padre quando diceva che le donne sarebbero state la mia rovina...




martedì 15 maggio 2012

Father

Mio padre è morto da stronzo... è un dato di fatto.
Nessuna luccicante medaglia al valore militare appiccata sul petto immobile di un eroe della causa Alleata...
Nessuna pallottola di piombo sparata tra gli occhi di un avvocato, troppo bastardo per avere un cuore...
Solo un portafoglio pieno di soldi, la pancia piena di Champagne e una puttana ancora nuda nel letto...

Una morte che potrebbe adattarsi anche a me... se non fosse che mi renderebbe spiacevolmente simile a lui...
Dicono che la mela non cade mai troppo lontana dall'albero... 

Lean è viva...
Non esiste una ragione logica che giustifichi il fatto che io l'abbia creduta morta per così tanto tempo.
Berishan non lo è... il suo lavoro neppure.
L'ho lasciata laureanda in Ingegneria Aerospaziale ad Afghana, con un sacco pieno di sogni, e nel cassetto il desiderio di diventare come il padre. 
L'ho lasciata indignata per quella scelta che non è mai arrivata.
Non credo ci abbia mai sperato veramente... che scegliessi di rinunciare a tutto per una donna... neppure per lei...

"Ci siamo divertiti e basta..."

"Non ti incazzare, Brent... ma per certi versi gli somigli più di quanto credi..."

E' buffo come lei abbia prima detto esattamente ciò che io speravo dicesse... e poi l'ultima cosa che avrei voluto sentirle dire.
Ha sempre avuto le armi per affondare il colpo nelle carni deboli, ma non le aveva mai usate prima... neppure quando me ne sono andato. 
Ma lei ha sempre saputo che la mela non cade mai troppo lontana dall'albero.
Come io ho sempre saputo di essere diventato fin troppo simile a mio padre, nella mia folle corsa al fargli dispetto.L'ho sempre saputo... eppure me lo ha dovuto dire lei perchè io lo vedessi...

"Se con un pessimo esempio paterno sei venuto su così bene, sei un'ottima scelta"

Mi ha chiesto se mi spaventava l'idea di esserle al fianco, per crescere un bambino.
Mi ha confessato di essersi sentita spaventata finchè non le ho assicurato che io ci sarei stato.
Lo ha chiesto a me... perchè sono un'ottima scelta dice... perchè mi ama.
O mi ama perchè ci sono quando ha bisogno?

Non intendo essere la mela che cade vicino all'albero...
Non intendo morire con una puttana ancora calda nel letto, mentre lei è chissà dove ad aspettare che io trovi  il tempo per esserle vicino...
Forse ero sulla buona strada per diventare come lui... ma non intendo essere questo per lei... per loro...

mercoledì 9 maggio 2012

Shame


Vergogna:  Sentimento di colpa o di umiliante mortificazione che si prova per un atto o un comportamento, propri o altrui, sentiti come disonesti, sconvenienti, indecenti

Ci sono questioni per le quali il 'Verse ha ancora una mentalità retrograda, e noiosamente moralista. Superficiale e ipocrita.
Non importa cosa tu abbia fatto realmente, ma se hai il coraggio di farlo senza vergogna, il perbenismo imperante preferisce additarti, etichettarti, accusarti.
Il moralismo spicciolo e insensato è senza dubbio l'elemento che accomuna Corers, Borders e Rimmers. Perchè non fa differenza se tu vesta con abiti firmati da migliaia di dollari, o con braghe sdrucite sporche del fango dei campi in cui lavori... ma nascondersi dietro a una morale priva di identità è la soluzione che i deboli usano per proteggersi. 
Morale comune... già la definizione la rende qualcosa priva di personalità. Un mezzo per appiattire, asservire popolazioni di deboli. Il coraggio delle proprie azioni diventa subalterno dell'apparenza.
 E se la moralità presunta è lo scudo da avanzare per giustificare i propri errori. La vergogna diventa l'arma da affondare contro chi ha il coraggio di perseguire la propria morale, i propri valori, senza asservirsi a quelli che qualcun altro ha scelto per noi.

"Fare certe cose in pubblico... Vergognatevi!"

In pubblico... la chiave dell'accusa è che ho osato sfiorare la schiena di una donna con delicatezza, accostandomi a lei. E l'ho fatto in pubblico. Ho guardato ciò che lei voleva che guardassi... ma se avessi preso ciò che lei voleva concedermi in una stanza del Saloon, non avrei avuto bisogno di vergognarmi.
E' una vecchia... e va compresa.
Ma è una vecchia, e per questo io non la comprendo. La vecchiaia non dovrebbe mai significare ristrettezza di vedute. Essere vecchi cuol dire aver vissuto la vita, aver compreso le sfaccettature dell'essere umano e aver imparato a rispettarle. 
Quella vecchia era solo vittima di una morale che qualcun altro le ha imposto, costringendola ad accettarla. Posso solo provar compassione per lei, perchè costretta ad arrendersi alla convinzione che unirsi ad un uomo nel privato delle proprie stanze è accettabile, ma sfiorare e guardare una donna in pubblico è... vergognoso.
E sebbene sia convinto che, se mi fossi vergognato, lei si sarebbe sentita meglio... son sereno nell'affermare che non ho provato alcuna vergogna. Nè quel giorno, nè giorni prima in riva al ruscello...
Se avessi pagato Amelie per poter fare sesso tutta la notte con lei avrei acquietato l'opinione pubblica, ma l'avrei ridotta a poco più che una prostituta ricca. Professionalità... è una barzelletta che ancora oggi mi fa sorridere. Non c'è professionalità nell'offrire del sesso, poichè il sesso migliore non è quello artificioso che l'Accompagnatrice offre all'uomo troppo insicuro per sedurre una donna.

Essere padroni delle proprie scelte e responsabili delle proprie scelte..
.
Mi rendo conto che è un peso che poche persone vogliono portare, perchè nascondersi dietro la morale è più facile che dover fronteggiare le accuse di che se ne fa scudo.
Io ne sono l'esempio. Hall Point, con la sua giurisdizione, è estraneo ai vincoli legali e morali comunemente condivisi. Questo è noto ai più... 
La Vanguard Foundation si imbarca in una raccolta fondi per la povera gente della Luna di Deadwood e il 'Versa acclama i benefattori, ignorando che le ragioni che hanno spinto quelle persone a muoversi, sono le stesse che hanno spinto me a organizzare una partita di beneficienza per gli orfani di Oak Town. 
La differenza tra me e loro, è che io non ho bisogno di farmi pubblicità con la beneficienza. Non ho bisogno di nascondere che dietro a quella partita, oltre alla raccolta fondi, c'era una manovra commerciale.
Ma il fatto che io non senta la necessità di nascondermi dietro la morale comune, mi rende degno di biasimo. Dovrebbe, secondo loro, essere motivo di vergogna... seppur i soldi che ho devoluto per la causa dei bambini non abbiano meno valore per questo.

"...Un bambino viziato del Core..."

A quanto pare anche questo è motivo di biasimo. E a quanto pare dovrei vergognarmi persino per essere stato messo al mondo a New London piuttosto che Victory. Se passassi le mie giornate a dar fuoco a presunte streghe sarei comunque più degno del rispetto di Miss Edwards, perchè vittima dei soprusi dell'Alleanza. 
Invece vivo su una stazione orbitante, libero di muovermi per tutto il 'Verse, perchè capace di adeguarmi ad usi e costumi di ogni singolo pianeta del Border e del Rim. Capace perchè ho passato il mio tempo a studiare le usanze e le culture di persone come Miss Edwards che, con un solo sguardo, affibbia un'etichetta.
Non mi vergogno di fare quello che faccio, perchè a differenza loro sono libero di fare le mie scelte. E non mi vergogno perchè in questa libertà non mi sono mai tirato indietro di fronte alla necessità di assumermi la responsabilità delle mie azioni.

Non mi sono tirato indietro di fronte alle vecchie di Greenfield...

Nè di fronte a Miss Leroux quando cercava di convincermi che non mi aveva negato la linbertà di scelta...

Nè di fronte a Miss Edwards e alle sue rivendicazioni indipendentiste...

E ancor meno di fronte a Miss Wilson e ai suoi occhi colmi di biasimo per non aver fermato l'esecuzione di Buck Blackbourne, che lui stesso aveva firmato e sottoscritto...

lunedì 7 maggio 2012

Pyramid

"Accidenti... era un diavolo di giocatore..."

Quell'uomo ricordava Brent Ratliff. 
Il vecchio Brent... il ragazzo ricco troppo impegnato a fare della sua vita una lunga e interminabile ripicca nei confronti di suo padre, per capire che farne realmente.
Qualcuno, nel tempo, mi ha detto che mi sono laureato per fargli dispetto. 
Lui, Jonah Ratliff, era lo stereotipo per eccellenza dell'uomo del Core, secondo il quale la Bandiera Indipendentista non era altro che il simbolo di anarchia, ignoranza, ingratitudine.

"Quel cencio è buono solo per avvolgere le bare di chi ne avrà sostenuto i colori, quando avremo fatto piazza pulita"

Quando ha saputo che mi ero laureato in Mediazione Interplanetaria, credo abbia rimpianto di avermi strappato alla Flotta dell'Alleanza, salvandomi dalla guerra. Si... con il senno di poi, posso in effetti dire di essermi laureato per far dispetto a mio padre.
L'unica cosa che ho sempre fatto per me, è stato il Pyramid. 
L'unica cosa che ho sempre fatto, senza cercare lo sguardo indignato di mio padre per compiacermene.
Ma come non cercavo la sua indignazione, non vedevo neppure la sua soddisfazione nel potersi vantare di un figlio Campione di Pyramid.

So che ero un "diavolo di giocatore". So di aver avuto alle spalle un'ottima squadra, ma di averla sostenuta come pochi altri son riusciti a fare nel tempo. E so che raggiunto quell'obiettivo, finalmente avevo perso interesse per le reazioni di mio padre per ciò che facevo della mia vita.
Uno psicologo qualsiasi, persino uno da quattro soldi, mi direbbe che ero sulla buona strada per "guarire"... per svincolarmi da quella contorta sudditanza psicologica da mio padre. E sono anche convinto che si divertirebbe molto a farmi stendere sul lettino per farmi raccontare le angherie subite, ricercando nei traumi d'infanzia le ragioni del mio malessere.
Nessuna angheria... nessun trauma... nessun complesso di inferiorità...
Il Pyramid era la mia strada per il successo, la fama, i soldi e le donne. 
Era la MIA strada, ma era una strada fin troppo gradita a mio padre.
Non so per quale ragione alla fine ho mandato tutto a puttane. Non credo per via di quella contorta psicologia che dicono porti a rovinare la propria vita per arrecare dispiacere a chi si odia...
Vedere lo sguardo accusatorio di mio padre, deluso e incredulo, quando ha saputo che mi avevano quasi ammazzato per questione di scommesse, non mi ha fatto sentire bene come al solito.
Non ho percepito quella specie di scossa di adrenalina, che ti deriva dal raggiungimento di qualsiasi forma di piacere.
Ma confesso che ha avuto un che di familiare e rassicurante leggere in quegli occhi la delusione.
Mi domando con quanta disapprovazione ed indignazione accoglierebbe sapere cosa faccio ora... e confesso che la cosa mi dà un familare e piacevole senso di... piacere...

martedì 24 aprile 2012

Unconventional


"Non è uno scarto essere l'unica persona con cui riesco ad essere... serena..."

Tecnicamente lo scarto è qualcosa che viene messo da parte perchè considerato differente, manchevole rispetto a ciò che è comunemente nominato come normale, nella media.
Forse la parola più adatta sarebbe stata ripiego, dal momento che è il ripiego ciò che comunemente viene inteso come qualcosa che ne sostituisce un'altra più soddisfacente.

Perchè me lo stai dicendo?

Non ho mai contemplato, nella mia vita, la possibilità di accontentarmi del secondo posto. Non l'ho mai fatto, pur consapevole che non sarei sempre riuscito ad ottenere la vittoria, ma conscio del fatto che se parti con l'idea che il secondo posto è dignitoso, ti rassegni in partenza a non poter assaporare mai il gusto del posto d'onore... Il più alto gradino del podio.
Penso a Lei, a come mi ha fatto sentire per quei momenti che non sono neppure riuscito a quantificare. Penso a Lei e per un attimo credo che avrei tutte le ragioni per odiarla. 
Ma se da un punto di vista personale mi faciliterebbe di molto il prendere le distanze, da un punto di vista lavorativo sarebbe il peggior passo falso nella storia del 'Verse. 
Ho preso il suo posto perchè me lo ha chiesto. L'ho fatto perchè mi ha lasciato capire che, se lo avesse lasciato a chiunque altro, non avrebbe dormito sonni tranquilli. E l'ho fatto perchè credo di poterlo fare bene. So di essere stato la prima scelta. So di esserlo stato per la stima che ha in me, e so di essere effettivamente il migliore.
Ma stavolta non c'entrano le questioni lavorative. 

Ma adesso io vorrei... vivere Brent Ratliff...

Dopo aver appreso quel nome, mi son trovato sul punto di ringraziarla.
Per un attimo mi ha sfiorato l'idea che, conoscendone il nome avrei potuto pagare per farlo uccidere. Un istante dopo ho rischiato di urlarle in faccia perchè non lo avrei fatto.
Non sono un ripiego e non mi prendo gli scarti di nessuno.
Ma tecnicamente definirmi scarto non sarebbe esatto. Mentre ripiego m'è parso più calzante.
M'è parso tale finchè Lei non ha nuovamente cambiato le carte in tavola. 
Ha l'animo del mazziere quella donna, del dealer che ti smonta il gioco rimescolando le carte proprio quando ti pareva di aver ingranato la mano giusta.
In alcuni momenti ho creduto fosse solo un gioco al massacro. Son passato dal credere che mi stesse usando, al sentirmi un perfetto idiota per aver accettato le barriere da lei poste. Mi son sentito contemporaneamente lusingato e umiliato, credendo che in tutti i suoi cambi di rotta ci fosse lo sprone del gioco di potere.
Ma dopo aver ceduto all'aspetto irrazionale delle emozioni, e a quello insidioso dell'orgoglio, mi son fermato a riflettere e mi son trovato a rendermi conto che i suoi continui aggiustamenti di tiro nascevano dal fatto... che lei stava cercando di capire le sue stesse emozioni, non di gestire le mie.
Alla luce di questa ennesima consapevolezza acquisita, credo che neppure ripiego possa essere la parola più adatta per definire la mia condizione. 
Ha sentito il bisogno di puntualizzare che non potremmo mai essere una coppia convenzionale, come se io lo abbia mai preteso. Ha voluto ricordarmi quali sono le sue priorità, come se non fossero fin troppo simili alle mie. Mi ha parlato di coppia convenzionale, dando per scontato che io sapessi esattamente di cosa si tratta, e che fosse ciò che cercavo.
Ma io sono quello che ha sempre fuggito lo spettro della "relazione convenzionale". Sono quello che sgattaiola via dal letto della donna che ha appena deflorato, perchè risvegliarsi al mattino insieme è troppo intimo. Sono quello che a lei ha candidamente confessato di non aver mai amato una donna, prima.
Forse se avessi un'idea più chiara di ciò che si intende per "coppia convenzionale", potrei desiderare una cosa del genere.
Forse si... o forse semplicemente no...

mercoledì 28 marzo 2012

Emotion

"Ma lei ha dei sentimenti, Brent?"



Con il termine sentimento si indica una condizione affettiva sia soggettiva, riguardante una propria interiorità individuale, sia volta all'altro da sè. Affettività connotata implicitamente da accezioni positive, che distinguono il sentimento, dall'emozione.
Comunemente si è portati a pensare che un uomo che non esterna i propri sentimenti, automaticamente non li abbia. Che il suo cuore ridotto ad una fredda pietra insensibile non sia capace di provare emozioni.
Comunemente si è portati a pensare, inoltre, che esternare e provare dei sentimenti ti renda di diritto un uomo migliore... 
ma non è il buonismo condito di moralismo a far grandi gli animi.

So di aver offerto loro le condoglianze in maniera impeccabile.
Ho soppesato le parole per non offendere nessuno.
Ho usato un tono moderato per non suggerire emozioni fuori luogo.
Ho adottato un abbigliamento privo di colori sgargianti e poco appariscente.
Ho accolto le loro insinuazioni con eleganza, senza fargliele pesare.
Ho reso omaggio al cadavere di Buck Blackbourne.
Ho fatto forse anche più di quanto si farebbe usualmente per uno sconosciuto.

Ma ho motivo di credere che lei, Miss Wilson, avrebbe preferito vedere occhi lucidi, labbra tremanti, espressioni addolorate e parole accorate per indorare la memoria di un uomo che... ho a malapena intravisto alla Festa di Primavera.
Probabilmente questo mi avrebbe reso un uomo migliore ai suoi occhi. 
Probabilmente perchè l'opinione pubblica si ciba preferibilmente di finzione. Dell'azione giusta al momento giusto, in barba alla sincerità. 
Sentimenti usati come carte da gioco, messe sul tavolo allo scopo di sbancare.

Ma perchè preferire un crogiolo di finzioni, piuttosto che una sincera e moderata educazione?
Perchè avere dei sentimenti rende l'altro più vulnerabile.
Perchè è più facile vedere la pagliuzza nell'occhio altrui, che la trave nel proprio.
Perchè osservare le debolezze degli altri, rende te implicitamente più forte., dandoti l'illusione di essere in una posizione di vantaggio sullaltro.

domenica 25 marzo 2012

Lonely steps


I walk a lonely road
The only one that I have ever known
Don't know where it goes
But it's home to me and I walk alone

I walk this empty street
On the Boulevard of Broken Dreams
When the city sleeps
And I'm the only one and I walk alone

I'm walking down the line
That divides me somewhere in my mind
On the border line
Of the edge and where I walk alone

Read between the lines
What's fucked up when everything's alright
Check my vital signs
To know I'm still alive and I walk alone

My shadow's the only one that walks beside me
My shallow heart's the only thing that's beating
Sometimes I wish someone out there will find me
'til then I walk alone

I walk this empty street
On the Boulevard of Broken Dreams
When the city sleeps
And I'm the only one and I walk a...


Non ho mai avuto amici...
Solo un codazzo di persone il cui interesse veniva di solito pungolato dai miei soldi... dalle belle donne che mi son sempre gravitate attorno... e dalla droga che spesso ho finito per maneggiare.
Non me ne sono mai fatto un cruccio, però, perchè ciascuno perseguiva il suo vantaggio personale mosso da un tacito accordo, per il quale al più furbo era concesso il lusso del prevalere sul più sciocco... e una volta raggiunto l'obiettivo, ciascuno per la sua strada.

Comodo... pulito... senza implicazioni di sorta.
Nessun obbligo, se non quelli dettati dagli affari. Nessun effetto collaterale da gestire, come fosse una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.
Non ho mai percorso la mia strada da solo subendo la mancanza di quelle figure comunemente chiamate amici. Ma l'ho fatto coscientemente e per scelta, al fine di ottimizzare la riuscita, senza incappare nei cosiddetti "intoppi da legame affettivo".

Cinico? Forse...
Sofferto? Nemmeno un pò

Ma giunge sempre il momento in cui abbassi la guardia. 
Il momento in cui ti senti al sicuro e arrivi a tirare il fiato, godendoti la calma.
In quell'istante esatto... ti sei fottuto da solo.
Scopri il fianco, ti rendi vulnerabile per tua stessa ammissione, e offri la tua debolezza a qualcuno che la impugnerà e ne farà arma. Consapevole o meno... avrà il coltello dalla parte del manico.

Io sapevo... ho sempre saputo...
Eppure ho abbassato la guardia, offerto il fianco e infine... ho rischiato di esser vittima della mia stessa emotività. Ho creduto di aver trovato una casa, degli amici...
E senza contare quanto questo mi rendesse vulnerabile, ho lasciato fosse la mia stessa debolezza ad aprirmi gli occhi... colpendomi come un maglio e costringendomi a rinsavire.

Una ci ha venduti. L'altro ci ha scavalcati. E la terza... ci ha mollati.
"Chi è causa del suo mal, pianga se stesso" 
Diceva qualcuno. Ma piangere non servirebbe a nulla, se non a consolidare la vulnerabilità che ho offerto loro, mostrando quel fianco umano che di tanto in tanto cerca comprensione e supporto dai propri simili.
Ma loro non sono simili a me...
Loro sono infinitamente e irrimediabilmente diversi da me.

venerdì 16 marzo 2012

Russian Roulette

"Se decidi di giocare, ragazzo, devi giocare sul serio..." ...Mi dice...
"Prendi la pistola, e conta fino a tre... devi solo premere il grilletto"

Forse è stato quello il giorno in cui tutto iniziò. 
Ricordo la sensazione... come se fosse oggi. 

Berishan, Afghana. 01.04.2503
Mio padre non mi ha mai fatto regali per il compleanno, dopo la morte di mia madre... mi ha sempre piazzato in mano un paio di centoni, dicendomi di comprarci quello che preferivo. 
Quest'anno sono arrivati direttamente alla casella postale dell'università. 
E se in molti mi hanno detto e ripetuto che Gibson non è un buon amico con cui accompagnarsi, a me sembra il più adatto con cui andare a spendere i soldi ricevuti.

Da quel giorno, lo ricordo perfettamente, la mia percezione delle cose cambiò. 
La percezione della vita, del tempo. Come un secondo può dilatarsi, fino a riempire l'intero corso di un'esistenza, dando ad essa stessa un senso nuovo... completo.

"Automatica o a tamburo?" 
Lo chiedo a Gibson quando il commerciante lo chiede a me. Non ne capisco molto di armi... e a malapena faccio differenza tra una pistola, un fucile e un mitragliatore.
"A tamburo! Come i duri del Rim!"
Mi risponde con tale decisione, che mi sembra effettivamente la più sensata delle risposte.
Tanto sensata che non riesco neppure a trovare idiota quella sua stupida pantomima con le dita a pistola e le guance gonfie pronte a simulare il rumore di uno sparo.
La compro... una Neocolt Python 8

Un dispetto... come ogni cosa che feci da quando mia madre ci lasciò.
Se mio padre avesse scoperto -e lo avrebbe scoperto- che con i soldi del suo regalo mi ero comprato una pistola, avrebbe tentato lui stesso di uccidermi.
E forse io non desideravo altro che provasse a farlo...

"Se decidi di giocare, ragazzo, devi giocare sul serio..." 
Quelle parole fanno eco nella mia mente... mentre guardo diffidente la brutta faccia ghignante di colui che chiamano Shark, nei sobborghi. Ci sfida... con la superbia con cui si trattano dei bambocci.
Come siamo arrivati qui? Gibson ovviamente...

Non ho mai sopportato l'idea d'essere chiamato codardo.
Nè mai ho sopportato gli sguardi di sufficienza di chi pensa di potersi sentire migliore di me. 
Ho sempre creduto che, se sono stato capace di metterla in culo infinite volte a mio padre, allora ho davvero le carte per farlo con chiunque altro.
E da quel giorno in poi, ne ebbi l'assoluta certezza

"Conta fino a tre, chiudi gli occhi e fai un bel respiro..."
Guardo disgustato le lacrime di Gibson, con la stessa rabbia che ho sentito quando poco fa mi ha guardato con aria di superiorità, quasi mi volesse rimproverare per avergli dato del pazzo ad accettare di prestarsi a quel gioco.
Lo guardo crollare... davanti ai miei occhi. lo vedo abbandonare tutto il coraggio di cui si fregiava, lasciando cadere insieme a quello la pistola che non è riuscito a usare. 
.......
E' quel disgusto che provo a farmi decidere a farlo...
E quando mi chiedono perchè abbia raccolto la pistola, per usarla al posto di Gibson, la risposta è semplicemente scontata:
"Perchè io sono migliore di lui"

Quel giorno compresi di essere meglio di Gibson... ma in fondo quel giorno compresi semplicemente che sarei potuto essere meglio di chiunque altro... se solo lo avessi voluto.
Ancora ricordo la sensazione... 
Adrenalina... Onnipotenza...
Forse quel giorno iniziò tutto quanto

"Uno..."
Scarrello casualmente il tamburo, poi avvicino la pistola alla tempia e premo il grilletto.
Uno... mi sono fermato ad uno per sottolineare che quello è il numero che mi si addice. Non il tre, non il due... ma l'uno.
Click... quel suono risuona ancora nelle mie orecchie, più forte di un'esplosione.
Ma sono ancora qui... fermo all'uno...

Immagino sia partito tutto da lì
Non puoi comprendere la sensazione che ti dà sentirti invincibile, finchè non la provi. 
E dopo averla provata una volta... non puoi più farne a meno.
Non ti basta più sfiorarla. Avvicinarti a ciò che sai ti renderà migliore degli altri, per guardarlo da lontano, non sarà mai più sufficiente.
Così come non ti accontenterai più di giocare con il fuoco, per limitarti a farti scaldare dalle fiammelle periferiche. Cercherai di raggiungere quella fiamma che alimenta le altre, incandescente e vitale, che ti richiama a sè, ma ti tiene a distanza contemporaneamente. 

Una volta che hai scoperto cosa vuol dire "giocare sul serio"...
Non puoi più tornare indietro...



sabato 3 marzo 2012

Crush


SURVIVED, TONIGHT
I MAY BE GOING DOWN
COS EVERYTHING GOES ROUND TOO
TIGHT, TONIGHT
AND AS YOU WATCH ME CRAWL
YOU STAND FOR MORE

AND YOUR PANIC STRICKEN
BLOOD WILL THICKEN UP, TONIGHT

COS' I DON'T WANT YOU
TO FORGIVE ME
YOU'LL FOLLOW ME DOWN
YOU'LL FOLLOW ME DOWN
YOU'LL FOLLOW ME DOWN

SURVIVE, TONIGHT
I SEE YOUR HEAD'S EXPOSED
SO WE SHALL KILL
CONSTRUCTIVE MIGHT
S'RIGHT
AS YOUR EMOTIONS FOOL YOU
MY STRONG WILL RULE

I WON'T FEEL RESTRAINT
WATCHING YOU CLOSE SENSE DOWN
I CAN'T COMPENSATE
THAT'S MORE THAN I'VE GOT TO GIVE


...Amore...
Sono abbastanza certo che una volta qualcuno mi disse che l'amore è il sentimento che muove il mondo... per cortesia ho evitato di ridergli in faccia. 
La forza che ti rende un leone. Che ti gonfia il petto di coraggio. Che dà energia alle tue mani per combattere. Che ti dà la volontà di non arrenderti anche quando tutto sembra perduto...

...Mh...
Opinabile... per non dire addirittura ridicolo.
L'Odio ti dà esattamente la stessa forza, lo stesso coraggio, la stessa energia e la stessa volontà, ma aggiunge il vantaggio di mantenere lucidità sufficiente per portare a compimento i propri obiettivi.

E quindi qual'è il vantaggio di amare?
Se amare significa ridursi come Lei... con una pistola puntata alla tempia, incapace di ascoltare la voce della ragione che cerca di tenerti ancorata alla realtà, e schiava della irrazionale follia che ti porta all'autodistruzione... sono abbastanza certo di poter dire che...

...Preferisco vivere...

giovedì 1 marzo 2012

Hazard

Tra tutti e cinque i sensi, l'olfatto è senza dubbio quello più affidabile.
Mi è bastato percepire quel profumo di sandalo per sapere da dove provenisse quella scatola. Non la vista, non il tatto, mi hanno concesso di comprendere cosa fosse... ma l'olfatto.

Un gioco... l'ennesimo. Con molta probabilità non l'ultimo... ma uno dei più complessi, per me almeno. Il mio campo è il gioco d'azzardo, una sfida il cui esito è, in minima parte almeno, affidato alla fortuna. Così come gli scacchi non fanno per me, anche i giochi di logica mi mettono in difficoltà, e non perchè io non sia in grado di raggiungere la soluzione con il ragionamento, ma perchè perdo il gusto del gioco prima di aver raggiunto l'obiettivo. Dopotutto è quello lo scopo del gioco... il divertimento, trarre l'emozione che ti spinge ad arrivare alla fine. 

Mi son trovato a guardare quella scatola, e mi son chiesto se arriverò alla soluzione. Se non perderà prima il gusto del gioco. E immagino che la risposta dipenda dalla domanda che sta a monte... ne vale la pena?

Perchè gioco? Dove voglio arrivare? Cosa desidero? E' come una reazione a catena... posta la prima domanda le altre seguono a raffica, per questo tendo a non pormi mai certe domande. E forse se non fosse per Lydia, avrei continuato a non chiedermi certe cose. 
"Quello che non potrò mai avere"... Non ci ho pensato, ho semplicemente risposto... e per giorni non ho fatto che rifletterci.

Ma ad oggi la domanda che mi pongo è un'altra... Mi stupisce davvero tanto che io desideri ciò che non potrò mai avere? E stavolta la risposta è semplice e diretta: NO. Io ho sempre desiderato quello che non potevo avere, a prescindere dalle reali possibilità che avevo di ottenerlo... Son sicuro che qualche psicologo da quattro soldi mi direbbe che questa mia propensione nasce dal desiderio fanciullesco di avere una madre, laddove la morte rendeva irrimediabilmente impossibile realizzare questo desiderio.

Cazzate! Dico io...
Amo giocare... anzi, amo giocare con il fuoco e più si fa pericoloso, più il gioco mi piace. 
Un pò come fare il sarcastico con un venditore al mercato nero di Safeport... 
O avvicinarmi ad Evah tanto da sentire il calore della sua pelle per poi ritirarmi prima che quel calore finisca per bruciarmi... 
O finire a letto con Lydia... sapendo che entrambi avremmo voluto essere a letto con qualcun altro...

Giochi con il fuoco non per uno sciocco e masochistico desiderio di bruciarti... ma perchè senti il bisogno di metterti alla prova, e scoprire i tuoi limiti. Scoprire fino a che punto sei tu a padroneggiare il gioco e dove inizia il gioco ad avere il controllo su di te.

I problemi iniziano quando perdi di vista la linea di demarcazione che funge da confine...


giovedì 23 febbraio 2012

Burattinaio

Nella vita c'è sempre qualcuno che tira i fili e qualcun altro che danza grottescamente al ritmo di quei fili tirati... il segreto è riuscire ad essere sempre colui che tira i fili.

Amo le donne... mi piace flirtare con loro, giocare con loro e si, anche portarmele a letto... non ne ho mai fatto segreto. Ma il profumo di donna non è ancora in grado, e mai lo sarà, di rendermi schiavo. Non esiste donna, neppure fosse la più bella del creato, a cui permetto di appendermi a dei fili e rendermi suo burattino.

Tutti possono essere ugualmente burattinai o burattini. Non è una questione di nascita... di fortuna o sfortuna... non è la vita che ti dota di buone carte, concedendoti di essere burattinaio. Nella vita dipende sempre da come giochi le carte che hai... sei tu, quindi, che decidi di essere uno o l'altro. Certo... puoi avere una marcia in più da sfruttare per afferrare quei fili, ed iniziare a dettare il ritmo della danza... e la mia marcia in più è l'imprevedibilità

lunedì 13 febbraio 2012

Stairway to Heaven

"Il segreto, nella vita, non è avere sempre le carte vincenti, 
ma sapere sempre come giocare al meglio quelle che si hanno"


La vita è un susseguirsi di occasioni, che ci viene concesso di poter cogliere... e sebbene da giocatore incallito, quale sono, riconosco il valore e l'importanza indiscutibile della giusta dose di fortuna, son propenso a credere che affibbiare alla fortuna stessa l'esito positivo o negativo di un nostro tentativo, è solo vigliaccheria.

Per poter vincere... per sbancare il banco... non è mai sufficiente solo la fortuna.
Per vincere "forte" bisogna avere il coraggio di puntare "forte", e rischiare... perchè puntando sempre a piccole dosi non si otterrà altro che gli avanzi di una vincita. Per vincere "forte" devi avere il coraggio di rompere gli schemi, di puntare contro corrente...
Perchè la fortuna potrebbe anche dotarti di un poker d'assi servito, ma non basterà mai solo tenerlo in mano per sbancare il banco...

Donne... fama... lusso... notorietà...
Se vuoi vincere "forte" devi avere il coraggio di puntare "forte"...

domenica 12 febbraio 2012

Come da accordi...

...Se Re e Regina sono dello stesso colore...
...Semplicemente faranno lo stesso gioco...




Spesso siamo troppo presi a pensare "cosa accadrebbe se.. " per accorgerci che, il più delle volte, ciò che vogliamo è già a nostra disposizione


venerdì 10 febbraio 2012

Wicked game



...Cosa accade se Re e Regina sono dello stesso colore?...



The world was on fire and no one could save me but you
It's strange what desire will make foolish people do
I'd never dreamed that I'd meet somebody like you
I'd never dreamed that I'd lose somebody like you


No I don't want to fall in love (this girl is only gonna break your heart)
No I don't want to fall in love (this girl is only gonna break your heart)
With you
With you (this girl is only gonna break your heart)


What a wicked game you played to make me feel this way
What a wicked thing to do to let me dream of you
What a wicked thing to say you never felt this way
What a wicked thing to do to make me dream of you


And I don't want to fall in love (this girl is only gonna break your heart)
No I don't want to fall in love (this girl is only gonna break your heart)
With you


The world was on fire and no one could save me but you
It's strange what desire will make foolish people do
I'd never dreamed that I'd love somebody like you
I'd never dreamed that I'd lose somebody like you


No I don't want to fall in love (this girl is only gonna break your heart)
No I don't want to fall in love (this girl is only gonna break your heart)
With you (this girl is only gonna break your heart)
With you (this girl is only gonna break your heart)


No I...(this girl is only gonna break your heart)
(This girl is only gonna break your heart)

mercoledì 8 febbraio 2012

Fiamme dell'inferno

E' buffo vedere come a volte  proprio chi si era dimostrato prodigo di ottimi consigli... ne diviene inconsapevolmente vittima.
O meglio... sarebbe buffo se, in questo caso, non fosse così drasticamente distruttivo.

Perchè me la stia prendendo tanto a cuore?
Non lo so nemmeno io... e continuo a chiedermelo, visto che verrebbe da pensare che il mio interessamento non procuri altro che fastidio aggiuntivo. Pare che ogni mia parola, non serva ad altro che ad aggravare la situazione. Forse perchè la sto mettendo inevitabilmente di fronte alla realtà dei fatti... forse perchè le sto sottraendo la libertà di negare...
Dopotutto sentirselo dire da una voce diversa da quella della tua coscienza fa sempre un certo effetto... e io stesso ne so qualcosa...visto che le ho quasi rotto il naso per avermi fatto sentire quella voce...

lunedì 6 febbraio 2012

I Swear...

"Mi giuri di non innamorarsi mai di me..."

Non posso farlo... ma posso giurarti che se mai dovesse accadere, farò in modo che tu non debba mai accorgertene.



Quando si dice... in tre mosse la Regina va in scacco...


venerdì 3 febbraio 2012

Scacco matto

Eppure mi ero ripromesso di non giocare più d'azzardo...
Ma se hai un vizio, e quel vizio ti piace e ti dà quel brivido che ti fa sentire vivo, non lo abbandoni mai davvero.
Ma qualcosa mi dice che stavolta non basterà la mia esperienza, non servirà la mia sicurezza e non mi aiuterà la mia spavalderia...
Mi sono imbarcato in una partita a scacchi... io, che a scacchi non ho mai amato giocare. Gioco troppo riflessivo per i miei gusti... poco istintivo e fin troppo calcolatore...
Mi sono imbarcato in una partita a scacchi, giocata su una scacchiera di carboni ardenti...
Ma io amo giocare con il fuoco... e se è vero che se non sai quando fermarti finisci per bruciarti... è altrettanto vero che a volte quella fiamma è troppo affascinante per essere guardata da lontano...