domenica 25 marzo 2012

Lonely steps


I walk a lonely road
The only one that I have ever known
Don't know where it goes
But it's home to me and I walk alone

I walk this empty street
On the Boulevard of Broken Dreams
When the city sleeps
And I'm the only one and I walk alone

I'm walking down the line
That divides me somewhere in my mind
On the border line
Of the edge and where I walk alone

Read between the lines
What's fucked up when everything's alright
Check my vital signs
To know I'm still alive and I walk alone

My shadow's the only one that walks beside me
My shallow heart's the only thing that's beating
Sometimes I wish someone out there will find me
'til then I walk alone

I walk this empty street
On the Boulevard of Broken Dreams
When the city sleeps
And I'm the only one and I walk a...


Non ho mai avuto amici...
Solo un codazzo di persone il cui interesse veniva di solito pungolato dai miei soldi... dalle belle donne che mi son sempre gravitate attorno... e dalla droga che spesso ho finito per maneggiare.
Non me ne sono mai fatto un cruccio, però, perchè ciascuno perseguiva il suo vantaggio personale mosso da un tacito accordo, per il quale al più furbo era concesso il lusso del prevalere sul più sciocco... e una volta raggiunto l'obiettivo, ciascuno per la sua strada.

Comodo... pulito... senza implicazioni di sorta.
Nessun obbligo, se non quelli dettati dagli affari. Nessun effetto collaterale da gestire, come fosse una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.
Non ho mai percorso la mia strada da solo subendo la mancanza di quelle figure comunemente chiamate amici. Ma l'ho fatto coscientemente e per scelta, al fine di ottimizzare la riuscita, senza incappare nei cosiddetti "intoppi da legame affettivo".

Cinico? Forse...
Sofferto? Nemmeno un pò

Ma giunge sempre il momento in cui abbassi la guardia. 
Il momento in cui ti senti al sicuro e arrivi a tirare il fiato, godendoti la calma.
In quell'istante esatto... ti sei fottuto da solo.
Scopri il fianco, ti rendi vulnerabile per tua stessa ammissione, e offri la tua debolezza a qualcuno che la impugnerà e ne farà arma. Consapevole o meno... avrà il coltello dalla parte del manico.

Io sapevo... ho sempre saputo...
Eppure ho abbassato la guardia, offerto il fianco e infine... ho rischiato di esser vittima della mia stessa emotività. Ho creduto di aver trovato una casa, degli amici...
E senza contare quanto questo mi rendesse vulnerabile, ho lasciato fosse la mia stessa debolezza ad aprirmi gli occhi... colpendomi come un maglio e costringendomi a rinsavire.

Una ci ha venduti. L'altro ci ha scavalcati. E la terza... ci ha mollati.
"Chi è causa del suo mal, pianga se stesso" 
Diceva qualcuno. Ma piangere non servirebbe a nulla, se non a consolidare la vulnerabilità che ho offerto loro, mostrando quel fianco umano che di tanto in tanto cerca comprensione e supporto dai propri simili.
Ma loro non sono simili a me...
Loro sono infinitamente e irrimediabilmente diversi da me.

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